L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing – Riprocessazione e desensibilizzazione attraverso i Movimenti Oculari) è un intervento evidence-based (basato sull’evidenza scientifica) per il trattamento del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD). Si può essere soggetti ad un PTSD se abbiamo provato, assistito o ci si è trovati di fronte ad un evento potenzialmente mortale, con pericolo di morte o di gravi ferite, o ad una minaccia alla propria integrità fisica o a quella degli altri. Ad esempio avere un incidente stradale, rimanere coinvolti in un disastro naturale come un terremoto, uno tsunami, un’alluvione… Anche ammalarsi di Covid-19 può essere considerato un evento traumatico, come pure aver perso qualcuno per un contagio. Alcune ricerche indicano che si può avere un vissuto traumatico anche solo ascoltando di un evento tragico accorso a qualcuno che ci è caro. La risposta del soggetto comprende paura, sensazione di vulnerabilità, orrori intensi. Dalle ricerche emerge che il PTSD è un disturbo dei processi di memorizzazione dell’esperienza traumatica, la memoria rimane “incistata” o “bloccata” nei circuiti neuronali e non viene integrata con il resto delle memorie ed esperienze e questo fa sì che si colleghino dei vissuti emotivi e corporei di sofferenza, pensieri intrusivi in sui si rivive l’episodio traumatico, incubi, insonnia.
Quindi la focalizzazione dell’EMDR è sul ricordo dell’esperienza traumatica, è proprio il ricordo ad essere trattato terapeuticamente. Di conseguenza questo trattamento è stato sperimentato ed inserito nella normale pratica psicoterapeutica (ovviamente dopo un’adeguata preparazione con relativa certificazione) e si è comprovata l’efficacia su moltissime sofferenze e difficoltà psicologiche dato che ormai è appurato che queste derivano da esperienze e vissuti traumatici.
Durante una seduta con questa tecnica vi è un cambio di prospettiva del ricordo che viene elaborato, pertanto, per la prima volta, il paziente vede il ricordo come lontano, distante, modifica le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione ed eliminando le sensazioni fisiche disturbanti. Dopo il lavoro con l’EMDR i pazienti ricordano ancora l’evento o l’esperienza, ma sentono che veramente fa parte del passato e il contenuto è totalmente integrato in una prospettiva più funzionale. Diventa una vera e propria assimilazione e integrazione dell’esperienza traumatica. L’effetto è quello di sentire un gran sollievo da un vissuto pesante e oppressivo come quello di un trauma. Quindi l’EMDR è indicata per i traumi o perdite non risolti, causate da esperienze infantili ricorrenti, difficili ed emotivamente importanti, queste possono inibire la normale elaborazione dei ricordi interferendo con i meccanismi di registrazione e immagazzinamento e se sbloccate permettono una remissione dei sintomi causati dal trauma e un una qualità di vita migliore.
Fonte: “EMDR Il manuale – Principi fondamentali, protocolli e procedure” di Francine Shapiro, Ed. Raffaello Cortina 2019