Il codice deontologico degli psicologi, entrato in vigore nel 1998, è uno strumento scritto e reso pubblico che stabilisce e definisce le regole di condotta che devono essere rispettate per l’esercizio della corretta attività professionale. È evidente che la sua violazione comporti sanzioni, ma quest’eventualità ha il solo scopo di creare una coscienza collettiva tra i professionisti, rinforzando allo stesso tempo l’immagine pubblica dello psicologo.
Tutti noi psicologi aderiamo a tale codice, le cui finalità sono:
- la tutela del cliente, definendo i rapporti con l’utenza e la committenza (segreto professionale – informativa e consenso informato – conflitto d’interesse – divieto di trarre vantaggi patrimoniali e non patrimoniali – obbligo di formazione continua – obbligo di accettare il mandato nei limiti delle proprie competenze – rispetto dell’autonomia e della dignità dell’utente);
- la tutela del professionista nei confronti dei colleghi, definendo i rapporti con i colleghi (obbligo di contribuire allo sviluppo delle scienze psicologiche e di indicare gli altrui contributi – divieto di giudizi lesivi del decoro e della reputazione professionale dei colleghi);
- la tutela del gruppo professionale (autonomia professionale nel rispetto delle competenze dei professionisti di altre discipline – obbligo di denunciare casi di abusivismo della professione);
- la responsabilità nei confronti della società, definendo i rapporti con la società (trasparenza e correttezza circa la pubblicità sulla propria formazione, esperienza e competenza – dovere di aiutare il pubblico e gli utenti a sviluppare in modo libero e consapevole giudizi, opinioni e scelte, promuovendo il benessere psicologico dell’individuo, del gruppo e della comunità).
Potrete prenderne visione in cartaceo presso una sede dell’Ordine degli Psicologi ovvero on line sul sito dell’Ordine Psicologi del Lazio ove sono iscritta oppure sul sito dell’Ordine Nazionale Psicologi.