Due persone che decidono di vivere insieme non uniscono solo loro stesse, ma i due mondi da dove provengono. Quando ci si innamora passiamo una fase di totale inconsapevolezza di quelli che consideriamo i difetti dell’altro, sono totalmente mitigati dall’infatuazione, dal “perdersi nell’altro”. Non a caso si dice che quando ci si innamora: “si perde il lume della ragione”! Questa fase iniziale, secondo molte ricerche, può durare dai 3 mesi a massimo 3 anni.
Passato questo tempo, non è più la chimica che ci fa restare accanto al partner, ma è una deliberata decisione. E’ vero che se anche passa l’innamoramento, l’affetto che resta può essere molto profondo, un affetto basato sul rispetto, sulla stima o sulla condivisione di essere genitori. Però accade, col tempo, che quello che consideriamo difetto nell’altro non è più mitigato dall’infatuazione e quindi dobbiamo fare i conti quotidianamente con tutto ciò che ci piace e con tutto ciò che non ci piace.
Quante volte abbiamo pensato: “Il mio compagno ha questo difetto, ma tanto io lo cambio!”, ebbene, se è passata la parte iniziale di infatuazione, abbiamo ben capito che non siamo in grado di cambiare nessuno, al massimo si può smussare qualche angolo più spigoloso; quindi, ad un certo punto, si deve fare i conti con quello che non tolleriamo dell’altro. Ci sono coppie che vanno avanti raggiungendo compromessi, ci sono coppie che non raggiungono compromessi, continuano a litigare, ma nel loro litigare hanno trovato il loro equilibrio, ci sono coppie che, invece, arrivano a pronunciare la frase nel titolo di questo articolo.
In un mondo perfetto, i due si mettono a tavolino e discutono i termini della resa e vanno ognuno per la loro strada. Purtroppo, come ben sappiamo, non siamo in un mondo perfetto e ci potremmo ritrovare a voler lasciare il coniuge che invece non vuole, o a essere lasciati quando ancora noi siamo molto innamorati, o a decidere di separarci con dei figli che sicuramente ne soffriranno. Ci sono mille situazioni complicate che subentrano quando una coppia si separa e se la separazione non è serena, e purtroppo non lo è quasi mai, ci si può portare degli strascichi per anni.
Non è detto che economicamente si riesca ad ottenere lo stesso tenore di vita che c’era prima della separazione, non è detto che si è pronti a ricominciare una nuova vita, non è detto che si ha la forza di infondere ai propri figli sicurezza e serenità: in tutti questi casi sarebbe saggio chiedere aiuto ad un esperto. Lo si può chiedere prima della separazione, per acquisire consapevolezze e vedere se non ci sono altre strade percorribili, oppure, se la decisione è già presa, si può chiedere aiuto per affrontare nel modo meno traumatico possibile la chiusura di un rapporto. E poi si può chiedere aiuto per elaborare “il lutto” della separazione, perché proprio di questo si tratta, di una perdita, ma con l’altro ancora in vita, che siamo obbligati a vedere soprattutto se ci sono dei figli da continuare a gestire insieme. Questo può essere davvero straziante e prenderne le distanze con l’aiuto di un esperto aiuta ad uscirne e a voltare pagina.