Mi sono laureata a Roma nel novembre del 2001 e durante gli anni dell’università ho visto la fine della chiusura dei manicomi: la legge Basaglia era del 1978, ma non era ancora applicata in tutta Italia e ho potuto vivere i primi anni di riconversione dell’ex manicomio “Il Santa Maria della Pietà”. Si è trasformato in un centro di aggregazione aperto e frequentato da pazienti gravi ma non solo! Queste persone, ex ospiti, hanno cominciato una nuova vita, fatta di diritti e dignità e ho imparato in quegli anni da volontaria che:
- dallo psicologo si può andare
per capire cosa sarà di me in questo mio modo nuovo di vivere la vita dopo 30 anni che sono stato chiuso in una struttura;
- dallo psicologo possono venire i parenti di questi pazienti
per ricevere consigli su come entrare nuovamente in relazione con un congiunto che fino a qualche mese prima ha vissuto segregato.
Subito dopo la laurea mi sono trasferita a Bergamo e ho svolto il mio tirocinio a Borgo Palazzo all’Ambulatorio Adolescenza, andando nelle scuole a fare lezioni sul bullismo, sulla legalità o sull’educazione all’affettività. Da questa esperienza ho imparato che
dallo psicologo si può andare:
- perché sono un adolescente e non capisco cosa mi stia succedendo, cambio di continuo, sto crescendo, non so chi sono, cosa voglio fare, ci si aspetta da me che maturi e diventi sempre più autonomo e ne ho paura;
- perché vorrei essere più libero e invece mi sento sempre trattato da bambino o semplicemente sento proprio la necessità di essere ascoltato e capito da qualcuno.
Dopo l’Esame di Stato ho intrapreso un percorso di Psicologia del Lavoro, facendo un corso FSE per la selezione del personale e lavorando come tirocinante in un’agenzia interinale, e ho capito che
dallo psicologo si può andare:
- perché ho bisogno di trovare un lavoro e non so cosa scrivere nel mio curriculum vitae, non so quale lavoro sia il più adatto a me;
- perché sono tanto preoccupato per un colloquio per me importantissimo e ho proprio bisogno del consiglio di un esperto su come presentarmi al meglio.
Ho avuto voglia di prendere una seconda laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica che ha arricchito ancora di più le mie conoscenze su come entrare in relazione con pazienti molto gravi e ho imparato da questa esperienza che
dallo psicologo si può andare:
- per svolgere attività che mi riabilitino ad una vita sociale, senza preoccupazioni, in modo sereno;
- per chiedere aiuto per un proprio parente che non è più autonomo da anni e ha la necessità di riprendere ad uscire oppure ha una patologia grave e sta perdendo funzionalità e ha bisogno di un sostegno per questo, sia lui e sia chi se ne prende cura.
Ho lavorato sia come tirocinante che con contratti libero-professionali presso l’Ospedale di Bergamo e da queste esperienze ho imparato che
dallo psicologo si può andare:
- perchè ho tante fobie che non mi permettono di uscire di casa, oppure ho dei forti attacchi di panico che non mi permettono di svolgere serenamente nessuna attività nella mia vita;
- perchè mi sento tristissimo e depresso e proprio non capisco l’origine di tanta sofferenza che mi fa sentire come se la mia vita non avesse alcun senso;
- perchè sento di avere mille pensieri che si affollano nella mia mente senza che io possa controllarli e per non soffrire mi sento obbligato a ripetere dei movimenti e ad avere rituali che ho paura mi facciano impazzire.
Ho frequentato corsi che mi hanno portato a lavorare in ambito forense e da questa esperienza ho imparato che
dallo psicologo si può andare:
- perché sto per divorziare e voglio che i miei figli rimangano sereni nonostante il vissuto della separazione;
- perché non vado d’accordo con il mio ex o la mia ex e ho bisogno di consigli su come comportarmi;
- perché sto soffrendo tantissimo per questa separazione e ho proprio bisogno di uno spazio di sfogo tutto mio.
Dopo gli studi forensi decido di continuare con la mia preparazione e aggiornamento continuo, fondamentale per essere una terapeuta in grado di rispondere in modo efficace e competente. Mi sono quindi iscritta ad una scuola di specializzazione quadriennale per psicoterapeuti, che mi ha dato un chiaro orientamento e mi ha insegnato come condurre una terapia efficace. Ho potuto integrare questa conoscenza a tutte quelle che avevo già appreso, arricchendomi ulteriormente, frequentando contemporaneamente anche corsi per aiutare le persone ad affrontare il trauma di ogni tipo, quello che deriva da un disastro naturale o quello che risulta da una relazione difficile, capendo che
dallo psicologo si può andare:
- perché sento di soffrire e non capisco proprio il perché, sento emozioni forti che non riesco a controllare in nessun modo e questo porta a farmi del male fisicamente e psicologicamente e mi accorgo di far del male psicologicamente anche a chi mi sta accanto;
- perchè non sento nulla, nulla che mi renda felice e nulla che mi renda triste;
- perchè non dormo più in seguito ad una perdita dolorosa e non riesco proprio a venirne fuori o a trovare una motivazione per alzarmi dal letto la mattina…
Per questi e mille altri motivi si può decidere di rivolgersi ad un professionista!
Il terapeuta deve essere competente e preparato. Bisogna scegliere bene! perché ne va della nostra serenità attuale e futura. Anche se non si prova sofferenza o disagio o disorientamento, si può essere curiosi di se stessi: noi abbiamo gli occhi nella nostra testa e se non ci mettessimo davanti ad uno specchio non riusciremmo a vederci, in psicologia succede la stessa cosa, occorre uno “specchio” che ci permetta di indirizzare la nostra consapevolezza dentro noi stessi e questo è sempre e comunque un bel percorso, arricchente, fatto di fatiche e soddisfazioni, che ci permette di esser col tempo autori del nostro stesso benessere!